**ATTENTATO A MOSCA: IL RITORNO DELL’INCUBO TERRORISTICO**
Mentre si cerca di verificare la rivendicazione dell’Isis-K, a Mosca torna l’incubo dei grandi attacchi terroristici islamici. Eppure è difficile convincersi che la strage della Crocus Hall non abbia niente a che vedere con la guerra in Ucraina. I partigiani russi sostenuti da Kyiv, che hanno firmato attentati e sabotaggi negli ultimi due anni, negano ogni responsabilità e danno la colpa ai servizi segreti di Putin. Ma il presidente, appena rieletto con l’87% dei voti, non ha certo la necessità di organizzare un’operazione “false flag” così drammatica e sanguinosa per giustificare ulteriori repressioni o atti aggressivi in politica estera, notano gli analisti.
**“STAVOLTA NOI NON C’ENTRIAMO”**
“Si è trattata di un’operazione dell’Fsb, non ci sono dubbi”, dice l’ex deputato russo in esilio a Kyiv, Ilya Ponomaryov, referente politico dei partigiani anti-Putin. In altre occasioni, è stato per suo tramite che questi ultimi hanno rivendicato le loro azioni sul territorio russo. “Ci sono molti indizi. Due settimane fa le intelligence di diversi Paesi avevano previsto con precisione l’attentato. Ma il Cremlino ha deciso di aspettare finche non fossero terminate le elezioni”, spiega Ponomaryov. “Sicuramente daranno la colpa ai volontari russi in Ucraina e ai servizi