“La conoscenza del mondo paralimpico: un passo fondamentale per la formazione della futura classe dirigente”

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I GIOVANI TALENTI AZZURRI: BENEDETTA PILATO E SIMONE BARLAAM

Benedetta Pilato e Simone Barlaam sono due giovani talenti azzurri che stanno facendo onore all’Italia nel mondo dello sport paralimpico. La Pilato, 18enne tarantina, ha debuttato come la più giovane nuotatrice italiana in un Mondiale, mentre Barlaam, 23enne milanese, è campione paralimpico di nuoto, con numerose medaglie d’oro, d’argento e di bronzo ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020.

IL FESTIVAL DELLA CULTURA PARALIMPICA

Oggi i due talenti azzurri si sono ritrovati nella Sala Verde dell’Arsenale militare marittimo di Taranto, dove è in corso la quarta edizione del Festival della cultura paralimpica. Un’occasione unica per sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani studenti e studentesse, sulla realtà del mondo paralimpico e sulle straordinarie imprese degli atleti che vi fanno parte.

LE PAROLE DI BARLAAM E PILATO

Durante l’evento, Simone Barlaam ha espresso la sua emozione nel prendere parte al Festival, sottolineando l’importanza di far conoscere la cultura paralimpica alle generazioni future. “È davvero molto bello ed emozionante essere qui oggi – ha detto Barlaam – ci sono tante classi di studenti e studentesse molto giovani che stanno affollando queste Sale. È importante che conoscano la realtà del mondo paralimpico, perché sono loro la classe dirigente del futuro”. Benedetta Pilato, invece, si è detta felice di essere tornata nella sua città per condividere questa esperienza con il pubblico tarantino. “Sono a casa – ha affermato Pilato – e anche per me è davvero bello stare insieme a voi nella mia città”.

I SOGNI E I SACRIFICI DEI DUE ATLETI

Simone Barlaam ha raccontato la sua storia personale, ricordando le difficoltà affrontate fin da bambino a causa di una situazione clinica grave. “Da bambino – ha ricordato – la mia situazione clinica era piuttosto grave. Ogni movimento, ogni pressione che facevo sulla gamba rischiava di fratturare il femore e quell’osso era fragile come un cristallo. Inizialmente ho vissuto il nuoto come una sorta di riabilitazione, poi stare in acqua mi è piaciuto sempre più. Mai, però, avrei pensato che questo sport sarebbe diventato la mia professione e che sarei arrivato a parlare oggi fin qui della mia vita di atleta. Ho fatto tanti sacrifici ma devo dire che ne è valsa la pena”. Benedetta Pilato, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza di diffondere la conoscenza dello sport paralimpico tra i giovani. “Rispetto a prima – ha detto da parte sua Pilato – lo sport paralimpico si conosce di più ma deve essere radicato nella cultura di tutti i ragazzi come avviene per quello olimpico”.

CONCLUSIONE

La presenza di Benedetta Pilato e Simone Barlaam al Festival della cultura paralimpica di Taranto ha contribuito a sensibilizzare il pubblico sulla realtà degli atleti paralimpici e sulle loro storie di coraggio e determinazione. La loro partecipazione ha reso l’evento ancora più speciale, offrendo al pubblico presente l’opportunità di incontrare due giovani campioni che stanno scrivendo pagine importanti nella storia dello sport paralimpico italiano. Sono esempi di come con impegno e dedizione sia possibile superare qualsiasi ostacolo e realizzare i propri sogni, ispirando e motivando le generazioni future a credere nelle proprie capacità e a lottare per i propri obiettivi.

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