Proteste a Belgrado: migliaia in piazza denunciano brogli elettorali, assalto al Municipio e 35 arresti

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SCONTRI E ARRESTI

La manifestazione organizzata dall’opposizione a Belgrado è sfociata in violenti scontri ed è lei sulla bocca di tutti in Serbia. La protesta è stata organizzata dall’opposizione per denunciare presunti brogli elettorali durante la tornata parlamentare e amministrativa del 17 dicembre. Ciò che doveva essere una semplice manifestazione antigovernativa ha presto degenerato in violenza, con i manifestanti che per ore hanno assediato il Municipio. Durante gli scontri, 35 persone sono state arrestate e il presidente serbo Aleksandar Vučić ha immediatamente convocato una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale per valutare la situazione.

I SOTTOVUOCO DELLA PROTESTA

L’iniziativa fa parte del piano d’azione della coalizione “Serbia contro la violenza”, che ha visto da giorni una serie di manifestazioni di piazza davanti alla sede della commissione elettorale. Tuttavia, la protesta di ieri sera è stata particolarmente violenta. Migliaia di dimostranti hanno preso di mira il Municipio, assaltandone le porte e cercando di entrare con la forza. L’intervento della polizia antisommossa è stato necessario per proteggere l’edificio, che è stato attaccato da sassi, oggetti e uova lanciati dai manifestanti. L’uso di gas lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine ha causato feriti sia tra i manifestanti che tra gli agenti.

LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI

Il sindaco uscente di Belgrado, Aleksandar Sapic, ha paragonato gli scontri a quanto accaduto durante le proteste del Maidan del 2014 a Kiev. Dopo gli eventi di ieri sera, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha convocato una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale e ha annunciato che almeno 35 manifestanti sono stati arrestati con l’accusa di tentativo di assalto alle istituzioni. Vučić non ha esitato a condannare duramente i manifestanti e ha parlato di tentativo di colpo di Stato ordito dall’esterno.

VUČIĆ: “UNA PROTESTA CONTRO LA DEMOCRAZIA”

Durante un’intervista televisiva, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha definito gli scontri come un “tentativo di presa violenta delle istituzioni statali della Repubblica di Serbia”, sottolineando come si sia trattato di una vera e propria minaccia alla democrazia del paese. Ha inoltre negato che si sia trattato di un complotto per alterare i risultati elettorali, discolpandosi dalle accuse di brogli elettorali ricevute dall’opposizione. Secondo il presidente serbo, si è trattato di un vero e proprio tentativo di rovesciare il governo di cui è attualmente alla guida.

NOTE DI AGGIORNAMENTO

La situazione nella capitale serba è attualmente tesa e l’opposizione già ha annunciato nuove manifestazioni di protesta in seguito agli scontri di ieri sera. Si attendono sviluppi nelle prossime ore, sia in termini politici che sociali, e si prospettano possibili reazioni da parte delle istituzioni legislative e giudiziarie del Paese. La comunità internazionale è in allerta, e si auspica che il dialogo e la mediazione possano essere la chiave per risolvere la crisi in atto.

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