Forza Italia spinge per la proroga del Superbonus: Consiglio dei Ministri in chiusura d’anno.

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FINE ANNO: TEMPO DI MILLEPROROGHE

Alle 18 a palazzo Chigi si riunisce un pre-Cdm, in vista del Consiglio dei ministri in programma per domani alle 15.30. All’ordine del giorno, oltre al Milleproroghe, l’esame di tre decreti legislativi in materia di adempimento collaborativo, contenzioso tributario e diritti del contribuente. 

SUPERBONUS IN BILICO

In tema proroghe c’è sempre pendente la tegola del Superbonus. Il 31 dicembre 2023 sarebbe l’ultimo giorno utile per produrre fatture rimborsabili al 110%. Durante i lavori sulla legge di bilancio in Senato è spuntata la proposta di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Ogni mese di proroga il Superbonus pesa sulle casse dello Stato per 4,5 miliardi in base al trend attuale. Il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani ha detto: “Stiamo lavorando per una proroga soprattutto per chi ha i lavori oltre il 70% vedremo se nel Milleproroghe o in altre soluzioni legislative”.

LA PROPOSTA DI UNA PROROGA

Il relatore della manovra e capogruppo di Forza  Italia in commissione Bilancio della Camera, Roberto Pella,  intercettato a Montecitorio ha detto che si parla per una proroga del Superbonus di una proroga “in  un ordine di grandezza di circa due o tre mesi”, e avrebbe un costo che  sarebbe “quantificabile ad oggi sui due, due miliardi e mezzo di  euro”.

LE DECISIONI FUTURE

“È chiaro che – ha aggiunto Pella – che dipende se si deciderà di spalmarlo in più anni o in un anno unico. Queste però sono decisioni che spettano” al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti “in accordo col Cdm. Si parla di due o tre mesi – ha precisato – perché questo può essere  un ordine di grandezza per evitare il rischio che non si completino i  lavori e si vada in mora”.

ALTRI TEMI IN AGENDA

Per quanto riguarda le pensioni il governo sarebbe pronto ad un altro cambio di rotta, concedendo ai medici di poter andare in pensione a 72 anni in deroga alle norme della legge Fornero. C’è poi il tema dello smart working: con il decreto anticipi il lavoro agile è stato prorogato, fino al 31 marzo, ma solo nel settore privato, sia per i fragili che per i genitori di under 14. Resta invece il nodo del pubblico, dove lo smart working attualmente è consentito (fino al 31 dicembre) solo ai lavoratori fragili.

PROROGHE E DECISIONI IN ATTESA

Poi c’è la questione dehor, gli spazi esterni concessi agli esercenti, che hanno già ottenuto un altro anno di proroga con il ddl concorrenza, e anche la fine del mercato tutelato del gas (che terminerà il 10 gennaio) come fatto per quello dell’elettricità, e non la richiesta di prorogare le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici.

NUOVE REGOLE FISCALI

Resta da definire l’attuazione del primo modulo della riforma dell’Irpef: con il decreto in cdm potrà partire da gennaio il nuovo sistema che riduce gli scaglioni da 4 a 3. E poi ci sono altri tre decreti delegati: quelli sul contenzioso e sull’adempimento collaborativo, cui manca l’ok definitivo, e quello sullo Statuto del contribuente che arriva per l’esame preliminare.

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